Rassegna Stampa 2018

L’esperienza enogastronomica internazionale di vivere una verifica di cucina pratica in ICIF

L’esperienza enogastronomica internazionale di vivere una verifica di cucina pratica in ICIF

Si tratta dell’esame finale del “Corso Breve Brasile e lingua spagnola”. I diciassette studenti provenienti da Italia, Nord, Centro e Sud America coronano il loro percorso didattico con la prova più ardua.

 

Alcuni proseguiranno il loro iter formativo con altre cinque settimane di lezioni a scuola, altri intraprenderanno una fase facoltativa di stage; altri ancora torneranno a casa, con un ricco bagaglio culturale e gastronomico “made in Italy”. Per ciascuno di loro, il momento dell’esame finale rappresenta una tappa fondamentale: sono chiamati a misurarsi nella preparazione di ricette della tradizione o moderno-creative eseguite a lezione e sorteggiate il giorno precedente la prova pratica da servire ad una giuria composta da otto membri. “In cattedra” gli chef Massimo Camia (proprietario dell’omonimo ristorante stellato a La Morra), Walter Ferretto (“Il Cascinalenuovo” di Isola d’Asti, una stella Michelin), Marco Adduci del scenografico “The Stage” di Milano e non solo: il comandante della stazione dei Carabinieri di Costigliole d’Asti, maresciallo capo Michele Sarcinelli, il capitano Alessandro Caprio della compagnia dei Carabinieri di Canelli, il Direttore della rivista “Terra e Tradizione” Diego De Finis ed i due membri dell’Accademia Italiana della Cucina, Donatella Clinanti e Piero Bava. Una commissione d’eccezione per valutare gli allievi da differenti prospettive e per tracciare un ritratto di coloro che, da ogni parte del Mondo, giungono all’ICIF Italian Culinary Institute for Foreigners per divenire ambasciatori della cultura enogastronomica italiana. Tra le ricette valutate, i tradizionali agnolotti del plin al burro e salvia, l’insalata russa con il peperone ripieno di delicatezza di tonno e sua maestà il vitello tonnato, con altre squisitezze rivisitate in chiave moderna come i tartufini al miele presentati insieme ai classici “brutti ma buoni” ed alla panna cotta con frolla all’olio extra vergine d’oliva e caramello di fragole.

L’ITER

Nell’ampio ventaglio di proposte didattiche, padroneggiano i due corsi storici sulla cucina ed enologia italiana: il Corso Breve in cucina ed enologia italiana ha una durata di 90 giorni, di cui 4 settimane di lezioni teorico-pratiche presso la sede della scuola completate da visite alle aziende agroalimentari di eccellenza, più un periodo di 8 settimane di stage professionale presso ristoranti selezionati e concordati con i singoli studenti.

Il Corso Master in Cucina, Cultura ed Enologia delle Regioni d’Italia ha una durata di 6 mesi, di cui 9 settimane di lezioni teorico-pratiche presso la sede della scuola, sempre affiancate da visite alle aziende di prodotti enogastronomici, più un periodo di 120 giorni di stage professionale presso ristoranti selezionati e concordati con i singoli studenti.

Gli allievi inoltre, sostengono alcuni esami durante il loro iter formativo: la verifica prevede una giuria composta da esperti del settore gastronomico e vitivinicolo, giornalisti o stampa, istituzioni ed attori locali.

Le ricette oggetto di valutazione sono sorteggiate dagli studenti il giorno precedente la verifica (si tratta di ricette estrapolate dal loro programma); i giudici assaggiatori hanno una scheda di valutazione da compilare; durante l’esame gli studenti sottopongono il loro piatto al tavolo dei giudici e si fermano per rispondere ad alcune semplici domande, perlopiù in merito alla preparazione del piatto, ingredienti, procedimento, difficoltà, etc.