Si tratta dell’esame finale del “Corso Breve Brasile e lingua spagnola”. I diciassette studenti provenienti da Italia, Nord, Centro e Sud America coronano il loro percorso didattico con la prova più ardua.
Alcuni proseguiranno il loro iter formativo con altre cinque settimane di lezioni a scuola, altri intraprenderanno una fase facoltativa di stage; altri ancora torneranno a casa, con un ricco bagaglio culturale e gastronomico “made in Italy”. Per ciascuno di loro, il momento dell’esame finale rappresenta una tappa fondamentale: sono chiamati a misurarsi nella preparazione di ricette della tradizione o moderno-creative eseguite a lezione e sorteggiate il giorno precedente la prova pratica da servire ad una giuria composta da otto membri. “In cattedra” gli chef Massimo Camia (proprietario dell’omonimo ristorante stellato a La Morra), Walter Ferretto (“Il Cascinalenuovo” di Isola d’Asti, una stella Michelin), Marco Adduci del scenografico “The Stage” di Milano e non solo: il comandante della stazione dei Carabinieri di Costigliole d’Asti, maresciallo capo Michele Sarcinelli, il capitano Alessandro Caprio della compagnia dei Carabinieri di Canelli, il Direttore della rivista “Terra e Tradizione” Diego De Finis ed i due membri dell’Accademia Italiana della Cucina, Donatella Clinanti e Piero Bava. Una commissione d’eccezione per valutare gli allievi da differenti prospettive e per tracciare un ritratto di coloro che, da ogni parte del Mondo, giungono all’ICIF Italian Culinary Institute for Foreigners per divenire ambasciatori della cultura enogastronomica italiana. Tra le ricette valutate, i tradizionali agnolotti del plin al burro e salvia, l’insalata russa con il peperone ripieno di delicatezza di tonno e sua maestà il vitello tonnato, con altre squisitezze rivisitate in chiave moderna come i tartufini al miele presentati insieme ai classici “brutti ma buoni” ed alla panna cotta con frolla all’olio extra vergine d’oliva e caramello di fragole.
L’ITER
Nell’ampio ventaglio di proposte didattiche, padroneggiano i due corsi storici sulla cucina ed enologia italiana: il Corso Breve in cucina ed enologia italiana ha una durata di 90 giorni, di cui 4 settimane di lezioni teorico-pratiche presso la sede della scuola completate da visite alle aziende agroalimentari di eccellenza, più un periodo di 8 settimane di stage professionale presso ristoranti selezionati e concordati con i singoli studenti.
Il Corso Master in Cucina, Cultura ed Enologia delle Regioni d’Italia ha una durata di 6 mesi, di cui 9 settimane di lezioni teorico-pratiche presso la sede della scuola, sempre affiancate da visite alle aziende di prodotti enogastronomici, più un periodo di 120 giorni di stage professionale presso ristoranti selezionati e concordati con i singoli studenti.
Gli allievi inoltre, sostengono alcuni esami durante il loro iter formativo: la verifica prevede una giuria composta da esperti del settore gastronomico e vitivinicolo, giornalisti o stampa, istituzioni ed attori locali.
Le ricette oggetto di valutazione sono sorteggiate dagli studenti il giorno precedente la verifica (si tratta di ricette estrapolate dal loro programma); i giudici assaggiatori hanno una scheda di valutazione da compilare; durante l’esame gli studenti sottopongono il loro piatto al tavolo dei giudici e si fermano per rispondere ad alcune semplici domande, perlopiù in merito alla preparazione del piatto, ingredienti, procedimento, difficoltà, etc.